Terapia ormonale e variazioni della qualità della vita nei pazienti con deficit di ormone della crescita
E’ stato da tempo dimostrato che l’ormone della crescita ( GH ) oltre ad avere effetti di tipo somatico, risulta condizionare anche alcune funzioni psichiche.
Molti giovani che soffrono di deficit di GH ( GHD ) , non trattato con terapia ormonale, riferiscono spesso una facile affaticabilità ed una particolare labilità emotiva.
Questa relazione tra GHD e alterazione di alcune abilità cognitive è confermata da alcuni studi nei quali viene stabilita la proporzionalità diretta tra concentrazione sierica di IGF-I ( insulin-like growth factor I ) e quoziente intellettivo ( QI ).
Dati questi assunti di base, alcuni Ricercatori olandesi hanno eseguito uno studio al fine di valutare i vantaggi apportati dalla terapia ormonale con ormone della crescita in termini di incremento delle abilità cognitive, miglioramento del tono dell’umore e aumento del vigore , cioè di stabilire quanto la terapia ormonale sostitutiva potesse incidere sulla qualità della vita ( QoL ) di questi giovani , secondo la quality of life scale o QLS.
Lo studio è stato suddiviso in 2 fasi della durata di un anno ciascuna; una prima fase per valutare gli effetti della sospensione del trattamento con l’ormone della crescita ed una seconda per testare gli effetti di una eventuale ripresa della terapia.
Per la prima fase sono stati reclutati 22 giovani ( 14 maschi e 8 femmine ) con un’età compresa tra i 15 e i 22 anni, con diagnosi di deficit di ormone della crescita fin dall’infanzia.
Una volta raggiunta la statura adeguata, il trattamento con GH è stato sospeso.
Durante 1 anno di sospensione della terapia ormonale sono state valutate, a scadenza fissa ( ogni 6 mesi circa ) e con opportuni test psicologici ( QLS; HSCL; POMS; STAI ), le eventuali variazioni del tono dell’umore e delle funzioni cognitive di questi soggetti.
Alla fine della prima fase, 9 di questi soggetti rientravano ancora nei criteri di deficit di ormone della crescita, e quindi necessitavano di una ripresa del trattamento.
I 13 soggetti , per i quali non vi erano più gli estremi per formulare diagnosi di deficit di ormone della crescita , sono stati esclusi dalla seconda fase dello studio.
All’inizio della seconda fase, oltre ai 9 soggetti sopracitati, sono stati arruolati altri 11 giovani con deficit dell’ormone della crescita , diagnosticato in età infantile e con un requisito fondamentale: tutti avevano sospeso da almeno un anno la terapia con GH.
Similmente a quanto avvenuto per la prima fase, al nuovo gruppo di 20 soggetti sono stati somministrati test psicologici ( QLS; SCL-90; POMS; STAI ) a 0-6-12 mesi dalla ripresa del trattamento con GH.
I Ricercatori hanno voluto anche correlare le concentrazioni sieriche di IGF-I di tutti i soggetti dello studio con le eventuali variazioni del tono dell’umore, della forza fisica ( o viceversa della tendenza all’affaticamento ) e, soprattutto, con le modificazioni nella qualità della vita.
I risultati sono stati incoraggianti.
Durante i primi 6 mesi della prima fase ( sospensione della terapia con GH ), si sono verificati episodi frequenti di deflessione del tono dell’umore, lamentele circa il malessere somatico e psichico, debolezza. Contemporaneamente è stata registrata una sensibile diminuzione dell’IGF-I sierico nella maggioranza dei soggetti. Si sono inoltre osservati, durante la prima fase, un incremento di ansia e preoccupazione circa la malattia e un lieve, quasi insensibile, decremento delle facoltà mnemoniche.
Nel corso dei primi 6 mesi della seconda fase si è invece registrato un chiaro incremento delle concentrazioni sieriche di IGF-I, contemporaneamente ad una riduzione di: stati d’ansia, stati depressivi, senso di insicurezza. Si è inoltre assistito ad un aumento del vigore fisico e, soprattutto, ad un sensibile miglioramento della qualità della vita ( sempre secondo la QLS ) di tutti i pazienti reclutati.
E’ stato quindi possibile per i Ricercatori affermare che esiste una stretta correlazione tra aumento delle concentrazioni sieriche di IGF-I e aumento di una serie di abilità cognitive, nonchè della qualità della vita dei pazienti.
Pertanto la somministrazione di ormone della crescita, direttamente responsabile dell’innalzamento dei livelli di IGF-I, influisce positivamente sulle abilità psichiche, sul tono dell’umore e, in generale, sulla qualità della vita dei pazienti con deficit dell’ormone della crescita.
E’ importante far notare che non si sono rilevate differenze nel tono dell’umore e nelle abilità cognitive tra l’inizio esatto della prima fase e la fine della seconda fase, questo a sottolineare che un anno di terapia sostitutiva con ormone della crescita inverte ed annulla totalmente gli effetti negativi di almeno un anno di sospensione della terapia stessa.
Nessuno dei pazienti arruolati per lo studio ha riferito drastici cambiamenti nella propria esistenza, nè sospendendo il trattamento con ormone della crescita, nè ripristinando la medesima terapia. Tuttavia si è chiaramente evinto dalle testimonianze e dai test specifici un consistente miglioramento nella qualità della vita di questi soggetti, a testimoniare gli effetti positivi, sia somatici che psichici, della terapia ormonale sostitutiva con ormone della crescita.( Xagena2004 )
Stouthart PJ et al , Psychoneuroendocrinology 2003 ; 28 : 612-626
Pedia2004, Farma2004
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